Cent’ anni fa nasceva in italia, non un campione, ma un
“Campionissimo” del ciclismo nazionale e internazionale. Personaggio famoso non
solo per le sua performance sportiva ma anche per la sua vita personale. Eterno
rivale di un collega molto diverso ma ugualmente talentuoso sportivamente.
Inizia come professionista ai soli 20
anni.
Fausto Coppi originario di Castellania nasce il 15 settembre 1919 ed
è stato un famoso ciclista su strada e pistard italiano. Per ben 5 volte fu vincitore del Giro d'Italia e due nel Tour di France, vantando anche di
essere il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno.
La devozione per questo personaggio importante del
ciclismo ha fatto cambiare anche il nome della sua comuna natale in Piemonte.
Dopo “l’era di Fausto”, Castellania è noto adesso come Castellani Coppi.
Coppi si è fatto conoscere per aver cambiato l'approccio
alle competizioni ciclistiche: dal suo interesse per la dieta agli gli sviluppi tecnici della bicicletta, senza dimenticare i suoi
metodi di allenamento e la medicina sportiva.
La sua popolarità e fama appaiono ancora immutate dopo
tanti anni. Il trascorso del tempo e la sua tragica scomparsa, non sono stati un impedimento per farlo diventare un'icona
della storia sportiva dell’ Italia.
Coppi viene considerato uno dei più grandi, bravi e
popolari atleti di tutti i tempi. Dedicatosi in modo professionista dal 1939 al
1959, se lo conosceva anche come "il Campionissimo" o
"l'Airone". Con i suoi 17 titoli conquistati, Fausto fu il corridore più famoso e vincente
dell'epoca d'oro del ciclismo.
Un nome legato a Coppi fu quello del suo leggendario
rivale Gino Bartali. Questa rivalità era anche, in un punto, condivisa dal
popolo italiano che si identificava in uno di questi due personaggi a secondo
di vari aspetti,: dallo sport, alla politica fino alla religione. Fu storica,
oltre alla sua rivalità, la mitica foto nel 1952 che ci ha lasciato, da quel
momento in poi, 67 anni fa, col dubbio intorno a chi ha dato la famosa
“bottiglia di acqua” a chi.
Ai soli 40 anni, Coppi perde la vita nell'attuale
territorio di Burkina Faso. Si era spento dalla malaria un 2 gennaio del 1960,
secondo le fonte ufficiali. Tanti misteri girano intorno alla sua morte e varie
teorie sul come e il perché della sua morte, molte diverse a quelle che si
hanno sempre mantenuto.
Coppi, amato da alcuni, rivale da tanti altri, ha saputo
vincere le gare piú importanti e rimanere senz’altro nella storia dello sport e
ciclismo italiano. La sua tragica morte non ci ha permesso di continuare a
vedere le sue abilità como “campionissimo” e nemmeno poter alla fine scoprire il mistero della foto della bottiglia.
Patricia Lucio
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