viernes, 18 de octubre de 2019

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Cent’ anni fa nasceva in italia, non un campione, ma un “Campionissimo” del ciclismo nazionale e internazionale. Personaggio famoso non solo per le sua performance sportiva ma anche per la sua vita personale. Eterno rivale di un collega molto diverso ma ugualmente talentuoso sportivamente. Inizia come professionista  ai soli 20 anni.  
Fausto Coppi originario di Castellania nasce il 15 settembre 1919 ed è stato un famoso ciclista su strada e pistard italiano. Per ben 5 volte fu vincitore del Giro d'Italia  e due nel Tour di France, vantando anche di essere il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno.
La devozione per questo personaggio importante del ciclismo ha fatto cambiare anche il nome della sua comuna natale in Piemonte. Dopo “l’era di Fausto”, Castellania è noto adesso come Castellani Coppi.
Coppi si è fatto conoscere per aver cambiato l'approccio alle competizioni ciclistiche: dal suo interesse per la dieta agli gli sviluppi tecnici della bicicletta, senza dimenticare i suoi  metodi di allenamento e la medicina sportiva.
La sua popolarità e fama appaiono ancora immutate dopo tanti anni. Il trascorso del tempo e la sua tragica scomparsa, non sono stati  un impedimento per farlo diventare un'icona della storia sportiva dell’ Italia.
Coppi viene considerato uno dei più grandi, bravi e popolari atleti di tutti i tempi. Dedicatosi in modo professionista dal 1939 al 1959, se lo conosceva anche come "il Campionissimo" o "l'Airone". Con i suoi 17 titoli conquistati, Fausto  fu il corridore più famoso e vincente dell'epoca d'oro del ciclismo.
Un nome legato a Coppi fu quello del suo leggendario rivale Gino Bartali. Questa rivalità era anche, in un punto, condivisa dal popolo italiano che si identificava in uno di questi due personaggi a secondo di vari aspetti,: dallo sport, alla politica fino alla religione. Fu storica, oltre alla sua rivalità, la mitica foto nel 1952 che ci ha lasciato, da quel momento in poi, 67 anni fa, col dubbio intorno a chi ha dato la famosa “bottiglia di acqua” a chi.
Ai soli 40 anni, Coppi perde la vita nell'attuale territorio di Burkina Faso. Si era spento dalla malaria un 2 gennaio del 1960, secondo le fonte ufficiali. Tanti misteri girano intorno alla sua morte e varie teorie sul come e il perché della sua morte, molte diverse a quelle che si hanno sempre mantenuto.
Coppi, amato da alcuni, rivale da tanti altri, ha saputo vincere le gare piú importanti e rimanere senz’altro nella storia dello sport e ciclismo italiano. La sua tragica morte non ci ha permesso di continuare a vedere le sue abilità como “campionissimo” e nemmeno  poter alla fine scoprire  il mistero della foto della bottiglia.
                                                                                                                       Patricia Lucio


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